ILLUMINANO LA GIUSTIZIA
La "XX giornata della memoria e dell'impegno" organizzata da "Libera", Bologna, 21 marzo 2015 |
"Ogni cittadino
ha il dovere di svolgere,
secondo le proprie
possibilità e la propria scelta,
un'attività o una funzione
che concorra al
progresso materiale o spirituale della società"
Costituzione della Repubblica italiana, art. 4 c. 2
Tre giorni fa ho partecipato a Bologna alla "XX giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie", promossa da "Libera" e contraddistinta dallo slogan "la verità illumina la giustizia".
Per l'occasione riporto un bellissimo scritto di don Luigi Ciotti, fondatore e presidente della nota associazione antimafia che proprio domani compirà vent'anni.
"<<Il coraggio, uno non se lo può dare>> dice il povero don Abbondio al Cardinale Federico Borromeo in un celebre passo dei Promessi Sposi.
A questo prete letterario, emblema della codardia e della sottomissione ai prepotenti, mi piace rispondere con le parole di un sacerdote vero: <<Non c'è bisogno di essere eroi, basterebbe ritrovare il coraggio di aver paura, il coraggio di fare delle scelte, di denunciare>>.
Questa frase di don Peppe Diana ci restituisce tutto intero il senso di una vita spesa a costruire giustizia e speranza per la sua gente, fino a quel 19 marzo del 1994, quando la camorra s'illuse di mettere a tacere per sempre la sua voce profetica.
Una voce che invece continua oggi a risuonare e a scuotere le coscienze di molti.
Aveva ragione, don Peppe: il coraggio è qualcosa che dobbiamo ritrovare perché ognuno lo possiede già dentro di sé, magari senza sospettarlo.
Coraggio non vuol dire disprezzare il pericolo, calpestare il buon senso, mettersi in mostra con imprese mirabolanti.
Il coraggio vero è qualcosa di molto più semplice: ci richiama all'origine latina della parola, cor-habeo, che significa <<ho cuore>>.
E il cuore tutti ce l’abbiamo, no?
Solo che spesso non siamo in grado di ascoltarlo, di sintonizzarci sul suo battito più autentico, perché distratti dal <<rumore di fondo>> in cui sono cullate le nostre vite: il rumore dell’abitudine, del conformismo, della delega, della <<chiacchiera>> superficiale, dell’individualismo e dell’indifferenza.
Che fare per ritrovarlo, questo coraggio?
<<L’amore è intrepido>> spiega il Cardinale Federico allo spaurito don Abbondio.
E <<per amore del mio popolo non tacerò>> risponde ancora, idealmente, don Diana, di nuovo indicandoci la strada: avere cuore significa innanzitutto avere a cuore qualcosa, qualcuno, e mettersi pienamente in gioco per il suo bene.
Non ci scopriremo coraggiosi per noi stessi, ma sempre per gli altri, e la prima forma di coraggio è proprio uscire dagli stretti confini dell'io per aprirci al noi, alla relazione, a quella corresponsabilità che sola è capace di costruire cambiamento.
Il coraggio non è insomma una rincorsa all'autostima, né una gara di gesti eclatanti, ma una questione di <<amore>>, e di coerenza, nelle piccole e grandi scelte quotidiane.
Coraggiosi sono i ragazzi che coltivano le terre sottratte alle mafie, perché sono terre che amano e a cui vogliono restituire dignità.
Coraggiosi sono gli amministratori che non si piegano alle minacce della criminalità organizzata, gli imprenditori che denunciano il racket, i testimoni di giustizia: nell'incontrarli, ho scoperto persone che tengono la schiena dritta innanzitutto per amore verso le proprie famiglie e le proprie comunità.
Ma coraggioso è anche chiunque svolga con serietà e impegno il proprio lavoro - qualunque lavoro, in condizioni oggi sempre più difficili di incertezza e precarietà - perché vuole dare il suo contributo alla crescita economica, morale e culturale di un Paese che ama e nella cui capacità di riscossa non rinuncia a sperare.
Coraggioso è chi guarda in faccia le proprie fragilità e le affronta (<<il coraggio di avere paura>>): chi lotta per sconfiggere una dipendenza, per uscire da una situazione di violenza, per riparare a un errore commesso.
Coraggioso è chi, in ogni situazione della vita, alle scorciatoie della furbizia, dell'inganno e della prepotenza preferisce la fatica della responsabilità.
In questo senso, il coraggio è qualcosa di profondamente legato alla nostra capacità di essere pienamente e consapevolmente liberi"
Don Luigi Ciotti, articolo sulla parola "CORAGGIO" intitolato "È la nostra capacità di essere liberi" e pubblicato su "il Fatto Quotidiano" del 25 febbraio 2013.
Il "Movimento Agende Rosse" alla manifestazione di "Libera", Bologna, 21 marzo 2015 |
"Tutti i cittadini
hanno il dovere di essere fedeli alla
Repubblica
e di osservarne la Costituzione e le leggi"
Costituzione della Repubblica italiana, art. 54 c. 1
Alcuni giovani siciliani hanno scelto di partecipare alla giornata della memoria e dell'impegno perchè non vogliono partecipare al funerale dell'Italia, Bologna, 21 marzo 2015 |