"Curioso come i lividi si riassorbono...
Il segno si restringe a onde concentriche,
il viola sbiadisce, poi diventa nero, poi giallo, poi un'ombra
e la pelle riprende il suo colore fino a che tutto torna come prima.
Ma il cuore non è come la pelle.
Anche lì il colpo si riassorbe,
ma qualcosa rimane e colpo su colpo si indurisce.
Come se il male degli altri passasse un po' anche in noi.
Signora fortuna
sbrigati,
perché quando ti sveglierai e arriverai anche da me,
forse sarò diventata troppo cattiva e avrò dimenticato tutto"
Fulvia Degl'Innocenti, "La ragazza dell'Est", San Paolo, 2010.
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