"Per anni si era sentito uno spostato,
come se
sulla faccia della terra
non esistesse nessuno
con cui allacciare un vero rapporto.
Aveva spesso letto nei romanzi
di relazioni che soddisfacevano in modo esaltante
e questo lo deprimeva,
perché in un certo senso questo significava
che non sapeva essere all'altezza con nessuna donna,
che non era capace di intessere
una relazione che potesse essere paragonata
a quelle che leggeva nei libri"
Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).
Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).
"I romanzi poi
lo avevano portato a credere che
ogni relazione con una donna
dipendesse soprattutto dal sesso.
Ora sapeva che
quei libri dicevano il falso
e lo avevano ingannato.
Aveva intuito la verità
sulle vere e false relazioni
tra uomo e donna,
nei suoi studi durante la preparazione del processo.
E la notte precedente
aveva sperimentato
una relazione vera.
Il processo gli aveva insegnato
ciò che vi è di
menzognero, ingannevole, illusorio
nei romanzi pornografici,
anche i migliori.
Sorbì la sua bibita e ringraziò i suoi mentori.
Grazie al professor Ernest van den Haag, primo mentore,
che ha smascherato il romanzo pornografico:
<<Il sesso imperversa in un mondo vuoto
poiché le persone usano i propri simili come anonimi contenitori o recipienti,
privi di amore e di odio, di pensieri e di sentimenti,
ridotti a pure sensazioni di piacere o di pena,
che vivono in e per incessanti copule
senza comprensione, conflittualità o legame affettivo>>.
[...] Questa era la frottola sull'uomo e la donna, la frottola smascherata.
Deve essere necessariamente difesa.
Ma non va mai creduta.
La realtà,
nella vita, nella letteratura, nella letteratura pulita,
era qualcos'altro.
Era, lo puntualizzava il professor Marcus,
come la gente viveva insieme,
come erano le loro emozioni e i loro mutevoli sentimenti,
come erano le loro complesse motivazioni,
le loro conflittualità nei riguardi l'uno dell'altra e all'interno di se stessi.
La realtà era, come la vide Barzun,
l'insieme di tenerezze, di esitazioni, di sensazioni e di fantasticherie dell'amore.
aveva goduto e sofferto per la prima volta questa realtà
nel reciproco rapporto con una donna.
Era stato
qualcosa di più dei due appuntiti dorsali e dell'ampia fenditura,
qualcosa di più del suo pene eretto,
e qualcosa di più delle meraviglie nascoste in quella fenditura.
Erano state
le ore trascorse a chiacchierare,
la scoperta di cose in comune,
le risate, il dolore, l'indignazione e la segreta consapevolezza
che erano uniti, eccezionali, superiori al mondo,
e che apprezzavano infinitamente la loro segreta unicità.
Era stato
il loro profondo desiderio
di essere sempre più vicini, di toccarsi, amarsi, fondersi in un solo essere.
Era stata
la loro decisione simultanea,
il loro fare l'amore senza dirsi una parola,
l'uso del contraccettivo prima da parte di lei,
il loro iniziale imbarazzo di fronte alla reciproca nudità,
la sua cicatrice per l'appendicite,
il suo desiderio di essere più magro prima di averla incontrata,
la loro goffaggine,
la sua difficoltà a penetrare,
il suo grido iniziale non di estasi ma di pena,
la loro vittoria nell'unione raggiunta,
il borbottio del suo ventre
e il pensiero fuggevole [...] nella sua mente
prima del suo orgasmo precoce,
le sue scuse,
i baci di lei,
il loro fitto sussurrare dopo,
il tè coi biscotti preso insieme,
e ancora il parlottio assonnato,
il respiro ritmico di lei nel sonno,
il sorprendersi a russare.
Era
tutto questo e molto di più"
Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).
"C'era poi una certa esitazione
a descrivere apertamente nel romanzo
i vari atti sessuali.
Ancora una volta Lawrence collaborò [...] a mostrarmene il modo, dicendomi
[trattasi dello scrittore David Herbert Lawrence.
Qui si fa riferimento a un suo saggio - "A Propos of Lady Chatterley's Lover", ovvero "A proposito de L'amante di Lady Chatterley" - scritto per spiegare e difendere il proprio romanzo, vittima di censura e feroci polemiche, N.d.A.]:
<<Voglio che gli uomini e le donne
siano in grado di
pensare al sesso
con pienezza, senza chiusure, lealmente, in modo pulito.
Anche se non riusciamo ad agire sessualmente in maniera soddisfacente,
cerchiamo almeno di pensare sessualmente in modo completo e pulito.
Tutte le chiacchiere sulle giovani e sulla verginità
come un lenzuolo bianco su cui niente va scritto
sono sciocchezze pure e semplici.
I giovani e le giovani sono
tutto un groviglio tormentato,
un confuso fermento di sentimenti sensuali e di pensieri sessuali,
che soltanto gli anni potranno districare.
Solo anni di leali pensieri di sesso e anni di faticosa lotta in campo sessuale
ci porteranno dove vogliamo arrivare,
alla nostra vera e realizzata purezza,
alla nostra completezza,
quando, cioè,
il nostro atto sessuale e il nostro pensiero sessuale
saranno in armonia fra loro
e l'uno non interferirà con l'altro>>"
Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).
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