NON FAR FINTA DI NON VEDERE
Michele Liguori (1954-2014) |
"Lei lo sapeva che stava facendo una cosa così pericolosa, delicata? L'aveva capito, nel mentre?
Sì. Io vivo qua, abito qua, mio figlio sta qua. Non potevo far finta di non vedere. A me i vigliacchi non piacciono.
Sa che il maresciallo, il comandante della stazione è stato condannato perchè invece...
...stava dall'altra parte.
Cosa trovava in questi giri che faceva?
Di tutto. Scarti di fonderia, rifiuti tossici speciali,... Tutto di più. Il più pericoloso che c'era stava qua.
Perchè è così maltrattata questa terra, tra l'altro bellissima, preziosa, una terra vulcanica rarissima. Perchè è così maltrattata, secondo Lei?
Perchè non c’è la mentalità di salvaguardare il proprio pezzetto di terreno. La gente passa, guarda e se ne va. Perchè non penso che nessuno se ne sia mai accorto.
Questo sacrificio è enorme da parte sua. Ne vale la pena, secondo Lei, alla fine?
Questo sacrificio è enorme da parte sua. Ne vale la pena, secondo Lei, alla fine?
Non lo so. Però l'ho fatto.
Lei è stato segnalato come l'unico non in mano alla mafia, alla criminalità organizzata. Perchè l'han lasciata così solo?
Meglio soli"
Michele Liguori, intervista rilasciata in punto di morte al giornalista de "La Stampa" Niccolò Zancan il 17 gennaio 2014 e pubblicata due giorni dopo sul giornale e in un videoreportage sul sito internet della testata.
Muore alle 6.43 di quello stesso 19 gennaio 2014.
Michele Liguori con la moglie |
Michele Liguori è morto e continuerà ad esserlo se noi non ne facciamo vivere le passioni e gli ideali nelle nostre piccole e grandi esperienze.
Sfrattiamo dalle nostre menti l'indifferenza.
Scacciamo l'ignavia dai nostri cuori.
Impegniamoci, dunque!
Facciamo vivere Michele attraverso le nostre azioni, le nostre parole e i nostri pensieri quotidiani.
Dimostriamo concretamente e senza ipocrisie che lui vive - davvero - con noi e dentro di noi.
Facciamone memoria piena, autentica, pratica.
Evitiamo di mettere in atto la solita, stucchevole, retorica messa in scena utile solo a farci credere - illusi - che la nostra coscienza sia a posto.
Come oggi è il giorno in cui un bimbo di nome Michele è sbocciato alla vita, così il testamento morale che questi ci ha lasciato sbocci nella mente e nel cuore di ognuno di noi.
Già, perchè adesso tocca a noi.
Soltanto a noi.
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