SULL'ORLO DI UNA CRISI...DI LIBRI!
"Con l'invenzione della stampa,
con l'uso della carta come materia scrittoria,
con il successivo enorme progresso dell'arte e dell'industria grafica,
è cominciata e si è andata aggravando
la crisi del libro.
Infatti,
se al tempo degli amanuensi
la scrittura di un libro dipendeva direttamente dalla richiesta dei lettori,
più tardi,
crescendo enormemente la tiratura, grazie alla stampa meccanica,
è diventato molto più difficile
trovare un numero di lettori pari al numero crescente delle copie stampate.
Nell'antichità era il lettore che cercava il libro,
mentre oggi il rapporto si è invertito:
il libro cerca il lettore.
In Italia
la crisi è complicata dal fatto che
moltissimi scrivono e pochissimi leggono.
[...] Forse il numero degli scrittori è pari a quello degli analfabeti,
e fors'anche il problema dell'analfabetismo
si potrebbe risolvere
imponendo a ciascun autore di insegnare a leggere a un analfabeta,
servendosi del suo libro [...] come di un sillabario"
Luciano Bianciardi, "Il lavoro culturale", Feltrinelli, 1957.
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