"Sto semplicemente cercando di trovare il coraggio
per aiutare la <<nostra>> Sicilia a uscire dalla morsa della mafia.
L'ho capito da Lei che cosa vuol dire avere coraggio.
Perchè Lei è un uomo coraggioso
dal quale ho imparato tante cose:
la prima che nella vita non ci si deve inchinare alla prepotenza.
Ma soprattutto Lei mi ha insegnato che
raccontare la verità aiuta a rimanere sereni
e a posto con la propria coscienza.
In questi mesi ho anche capito che alla Giustizia
non servono parole tonanti,
ma racconti veri, documentabili, e prove, fatti concreti:
sull'emozione deve prevalere il coraggio della ragione.
Ecco: mio padre è stato ammazzato dalla mafia,
mio fratello è stato ammazzato dalla mafia.
Non voglio più che altri padri e fratelli vengano ammazzati dalla mafia
e sino a quando ci sarà Lei al mio fianco
non avrò paura di parlare"
Rita Atria, testimone di giustizia, lettera a Paolo Borsellino (1992)
Cara Denise,
solo dieci giorni fa è ricorso il 5° anniversario dell'omicidio di tua madre Lea e oggi tu compi 23 anni.
Purtroppo non ti conosco e molto probabilmente mai ti conoscerò, ma la festa migliore che possa organizzarti si svolge ogni giorno, nelle mie piccole e grandi esperienze, con l'impegno di testimoniare - attraverso le azioni e le parole - il tuo preziosissimo insegnamento:
la vera libertà consiste nel non uccidere la propria coscienza.
All'orizzonte
Un sole
Germoglia in
Una mattina d'autunno.
Ricordo prezioso,
In te si svela, splendido.
Un Denso mantello di nebbia silente
accEca la vista di ogni viandante
ma uNa cima che squarcia quel grigiore opprimente
partorIsce un bagliore assai illuminante
rifleSso imbiancato di un sole nascente
chE un mattino si specchia nella neve ammaliante.
Ovunque tu sia, buon compleanno, Denise!
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