sabato 7 gennaio 2012

MALINCONICHE LEZIONI DI VITA

Secondo Francesco de Vito Piscicelli (imprenditore della "cricca" di Angelo Balducci e Diego Anemone), Roberto Sciò (proprietario dell'Hotel Pellicano, albergo di lusso di Porto Ercole, sull'isola d'Elba) e i Carabinieri del Ros, il neo sottosegretario alla Presidenza del Consiglio per l'editoria, Carlo Malinconico, ha trascorso tra il 2007 e il 2008 diversi giorni di vacanza nella suddetta località marittima senza aver pagato. Perlomeno, non di tasca sua.
Sembrerebbe, infatti, che il pagatore (19.876 euro in tutto) sia stato proprio Piscicelli, il quale, in una recente intervista rilasciata a Marco Lillo per "Il Fatto Quotidiano", ha rivelato la propria versione dei fatti. Invitato dal compare di cricca Angelo Balducci a prendere un aperitivo nel centro di Roma, Piscicelli avrebbe ricevuto da questi una richiesta onerosa: prenotare una vacanza all'Hotel Pellicano di Porto Ercole per Carlo Malinconico, anticipando il pagamento. Sempre secondo Piscicelli, Balducci si sarebbe rivolto proprio a lui perchè al corrente che Piscicelli conoscesse bene il padrone dell'Hotel Pellicano (Roberto Sciò) e che, pertanto, non si sarebbe potuto rifiutare. Piscicelli avrebbe dunque pagato in quella e in altre occasioni (9.800 euro + 685 euro di spese extra solo per la prima vacanza, dal 12 al 19 agosto 2007), senza che ad oggi nessuno gli abbia restituito quei 19.876 euro.
A questo punto, merita di essere riportata la superba replica di Malinconico (ex presidente della Fieg e segretario generale di palazzo Chigi durante il secondo governo Prodi), concessa a Stefano Zurlo per "Il Giornale":
"Chiesi con insistenza all'albergo, a fronte del diniego di farmi pagare, chi avesse pagato. Mi fu risposto che non era possibile dirlo per ragioni di privacy. Per questo mi irritai molto e non misi più piede in quell'albergo".
Peccato che, secondo l'informativa del Ros di Firenze del 7 giugno 2010 consegnata ai Pm, al rientro delle vacanze Malinconico avesse chiamato Balducci per ringraziarlo dello splendido soggiorno offerto ("Ti chiamavo innanzitutto per ringraziarti. Grazie. Benissimo, ottimo il tutto e quindi ti volevo veramente di cuore ringraziare") e Balducci avesse risposto: "Che scherzi? Tutto a posto, ci mancherebbe".
Ma prendiamo per veritiere le spiegazioni del sottosegretario di Monti (forse i testimoni e i Carabinieri hanno preso un grosso granchio, magari all'isola d'Elba. Vai a fidarti delle forze dell'ordine). Ecco come devono essersi svolti i fatti.
Malinconico, al termine della sua lussuosa (pardon, "sobria") vacanza, si reca dall'albergatore per saldare il conto, quando (sorpresa!) l'albergatore risponde: "No, signore, non deve pagarmi nulla. Qualcuno ha già provveduto per Lei". Immaginarsi il volto (malinconico?) di Malinconico e la sua interminabile disperazione nell'apprendere di non poter sapere il nome di un così gentile benefattore, nonostante le sue ripetute ed estenuanti richieste. Roba da far impazzire anche il più tecnico dei "tecnici" e il più sobrio tra i "sobri".
"Mi spiace, signore, c'è la privacy".
"Ma io voglio saperlo, lo devo sapere!".
E giù con le bestemmie, ma niente, l'albergatore è irremovibile.
Quel giorno, allora, il neo sottosegretario del governo Monti (sempre più malinconico) ha appreso un'importante lezione di vita: se qualcuno paga per te "a tua insaputa", non importa conoscerne l'identità. Basta ringraziare.

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