martedì 6 agosto 2019

L'AMORE DEL DESTINO 


"Come si erano conosciuti, 
e come mai due innamorati dell'era moderna 
si rivelavano così timidi e ingenui? 
Pur reputandosi troppo evoluti per credere al destino, 
restava paradossale ai loro occhi il fatto che 
un incontro di quella portata potesse essersi verificato per caso, 
determinato da centinaia di contingenze e scelte insignificanti. 
L'eventualità che non succedesse affatto 
era un pensiero tanto terrificante quanto possibile.
[...] In seguito fu proprio questo a dar da pensare: 
con quanta facilità l'incontro avrebbe potuto non verificarsi. 
Per Edward, quel giorno particolare 
sarebbe potuto trascorrere come quasi ogni altro: 
in isolamento, al fondo del giardino stretto, 
seduto su una panchina umida di muschio 
all'ombra di un olmo gigantesco, 
a leggere e tenersi alla larga da sua madre.
[...] Se pensava a lei, 
si stupiva un po' di aver lasciato andare via quella ragazza con il violino. 
Ormai ovviamente sapeva che 
la sua proposta di tenersi in disparte era piuttosto pretestuosa. 
Le occorreva soltanto 
essere certa che lui l'amasse, 
sentirsi rassicurare sul fatto che non esisteva nessuna fretta, 
avendo un'intera vita davanti. 
Amore e pazienza 
[...] li avrebbero di certo aiutati a superare ogni cosa. 
E allora chissà quali figli mai nati avrebbero avuto la loro occasione, 
quale meraviglia di bambina con la fascetta nei capelli 
sarebbe diventata il suo tesoro di casa. 
Ecco come il corso di tutta una vita può dipendere... 
dal non fare qualcosa. 
A Chesil Beach, Edward avrebbe potuto richiamare Florence, o seguirla. 
Non sapeva, e nemmeno avrebbe voluto scoprirlo, 
che correndo lontano, 
sicura, nella sua disperazione, di essere sul punto di perderlo, 
Florence non si era mai sentita tanto innamorata e sgomenta, 
e che il suono della sua voce l'avrebbe raggiunta come una salvezza, 
che si sarebbe senz'altro voltata. 
Edward invece era rimasto impassibile nel suo silenzio virtuoso, 
in quel crepuscolo estivo, 
a guardarla correre via sulla spiaggia, 
mentre lo sciabordio delle piccole onde 
copriva il rumore dei suoi passi faticosi 
e Florence si riduceva a un punto sfocato 
in fuga sull'interminabile rettilineo di ciottoli sfavillanti 
nella luce fioca"

Ian McEwan, "Chesil Beach", Einaudi, 2007 
(titolo originale "On Chesil Beach", letteralmente "A Chesil Beach", 2007).


“E non lo sapevi 
che vi sareste incontrati, 
anni e anni dopo, 
[…] è questo, dell’amore, che lascia sbalorditi, 
tutti gli anni in cui nessuno dei due sapeva dell’esistenza dell’altro, 
e vivevate lontani, centinaia di chilometri di distanza, 
e crescevate e diventavate alti, lui più di te, 
e tu mettevi carne sui fianchi 
e lui già si radeva 
e avevate la febbre e guarivate 
e la scuola finiva ed era Natale 
e tu imparavi a cucinare 
e a lui toccava la leva obbligatoria, 
e tutto accadeva senza che vi conosceste, 
avreste potuto non conoscervi mai, 
che rischio avete corso, 
ti si stringe il cuore al solo pensiero: 
sarebbe bastato niente, 
un minimo scarto, 
un passo più lento, 
l’orologio caricato male, 
una donna più bella incontrata un attimo prima di vederti, 
giusto un attimo prima"

Rosella Postorino, "Le assaggiatrici", Feltrinelli, 2018.

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