mercoledì 14 agosto 2019

LIBERA PAROLA IN LIBERO STATO


"<<Abbiamo permesso che prendesse piede 
un deterioramento 
della libertà individuale e della libertà in questi ultimi trent'anni>> 
aveva dichiarato Williams
[Edward Bennett Williams, avvocato statunitense del XX secolo, N.d.A.]
<<non come risultato di un governo dispotico, 
né come risultato di assalti premeditati ai diritti della libertà 
negli ultimi dieci anni, 
ma piuttosto a causa 
del letargo collettivo e di uno sprezzante atteggiamento assenteista. 
Ritengo che sia avvenuta 
una sostituzione nella scala dei valori della nostra nazione... 
una sostituzione involutiva, 
che ora sta arrivando al culmine. 
Abbiamo messo la sicurezza al primo posto 
e abbiamo subordinato a essa la libertà>>. 
Se un individuo, oggi, non può parlare di sesso, 
può darsi che un giorno non possa più parlare 
di religione, di politica, di pubbliche istituzioni, 
del problema della povertà, dell'eguaglianza razziale, 
della democrazia, della giustizia. 
Un giorno, quell'individuo, 
che personifica un po' tutti gli uomini, 
diverrà muto"

Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).



"Se cominciamo a chiederci
se abbiamo il diritto di disegnare o meno Maometto,
se è pericoloso oppure no,
la domanda successiva sarebbe
<<possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale?>>,
e quindi la domanda diventerà
<<per caso possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale?>> etc.
E alla fine non disegneremmo più niente,
ed il manipolo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia
avrà vinto"

Stéphane Charbonnier (alias "Charb")
vignettista e direttore di "Charlie Hebdo" 
ucciso il 7 gennaio 2015 da terroristi islamici, 
pensiero già pubblicato su questo blog.




"<<Ma a essere sinceri, Mike, 
non credi che
un po' di censura
sarebbe auspicabile?>>.
<<Se riesci a convincermi che qualcosa di serio può essere fatto, 
puoi farmi anche credere in un po' di censura.
Sebbene sospetti che
anche una censura limitata,
ammesso che sia possibile,
forse finirebbe coll'essere sempre eccessiva,
poiché non sai dove ti può condurre.
George Bernard Shaw l'aveva capito e aveva dichiarato che
l'assassinio è la forma estrema della censura.
E' così e non voglio dimenticarlo>>"

Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).




"I censori sono in sella,
i cacciatori di streghe di nuovo imperversano.
La libertà 
di parola,
di esprimere dissenso,
di protestare
è stata soffocata,
togliendo la libertà di leggere.
Allora, perché andare avanti?"

Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).


 

"[...] Lowell [James Russell Lowell, poeta statunitense del XIX secolo, N.d.A.] 
dice che
onora l'uomo disposto ad affondare...metà della sua reputazione 
a favore della
libertà di pensare...
E continua dicendo che,
sia debole o forte la sua causa,
rischierà l'altra metà di essa
per la
libertà di parlare" 

Irving Wallace, "Sette lunghi minuti", Biblioteca Universale Rizzoli, 1991
(titolo originale "The seven minutes", letteralmente "I sette minuti", 1969).

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