"Benché il mio obiettivo sia comprendere l'amore,
e benché io soffra a causa delle persone a cui ho concesso il mio cuore,
vedo che
coloro che hanno toccato la mia anima
non sono riusciti a risvegliare il mio corpo,
e coloro che hanno accarezzato il mio corpo
non sono stati in grado di raggiungere la mia anima"
Paulo Coelho, "Undici minuti", Bompiani, 2003
(titolo originale "Onze minutos",
letteralmente così come tradotto nell'edizione italiana, 2003).
"Ho riflettuto a lungo e ho scoperto che
non sono entrata casualmente in quel caffè.
Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime
prim'ancora che i corpi si vedano.
Generalmente, essi avvengono quando arriviamo a un limite,
quando abbiamo bisogno di morire e rinascere emotivamente.
Gli incontri ci aspettano,
ma la maggior parte delle volte evitiamo che si verifichino.
Se siamo disperati, invece, se non abbiamo più nulla da perdere
oppure siamo entusiasti della vita,
allora l'ignoto si manifesta e il nostro universo cambia rotta"
Paulo Coelho, "Undici minuti", Bompiani, 2003
(titolo originale "Onze minutos",
letteralmente così come tradotto nell'edizione italiana, 2003).
"Tutti sanno amare, poiché nascono con questo dono.
Alcuni praticano l'amore naturalmente,
ma la maggioranza deve apprendere di nuovo, ricordare come si ama;
e tutti - senza alcuna eccezione - hanno bisogno
di bruciare nel fuoco delle proprie emozioni passate,
di rivivere gioie e dolori, cadute e riprese,
fino al momento in cui sono in grado
di intravedere il filo conduttore che esiste dietro ogni nuovo incontro.
Sì, perché c'è un filo.
Allora i corpi imparano a parlare il linguaggio dell'anima,
e questo si chiama <<sesso>>"
Paulo Coelho, "Undici minuti", Bompiani, 2003
(titolo originale "Onze minutos",
letteralmente così come tradotto nell'edizione italiana, 2003).
"<<Secondo il filosofo [Platone, N.d.A.],
all'inizio della creazione,
gli uomini e le donne non erano come oggi.
Esisteva un essere unico,
piuttosto basso, con un corpo e un collo;
la sua testa presentava due facce,
ciascuna delle quali guardava in una direzione.
Era come se fossero
due creature unite per le spalle,
con due sessi diversi, quattro gambe, quattro braccia.
Gli dei greci, però, erano gelosi.
Si resero conto
che una creatura con quattro braccia lavorava di più,
che le due facce la rendevano sempre vigile
e non la si poteva attaccare a tradimento,
che le quattro gambe le consentivano di non sottoporsi a grandi sforzi
per stare in piedi o camminare a lungo.
Inoltre
- e si trattava della cosa più pericolosa -
quell'essere possedeva entrambi i sessi
e, dunque, non aveva bisogno di nessuno
per continuare a riprodursi sulla terra.
Allora Zeus, il signore supremo dell'Olimpo, disse:
<<Ho un piano per far sì che questi mortali perdano la loro forza>>.
E, con un fulmine, tagliò quell'essere in due,
creando l'uomo e la donna.
In tal modo
aumentò la popolazione del mondo
e, nello stesso tempo, la disorientò e la indebolì
- coloro che abitavano la terra adesso dovevano
andare alla ricerca della parte perduta,
riabbracciarla
e, in quella stretta, recuperare l'antica forza,
la capacità di evitare il tradimento,
la resistenza per percorrere lunghe distanze e sopportare i lavori faticosi.
E noi definiamo
<<sessuale>>
quell'abbraccio in cui i due corpi si fondono di nuovo>>.
[...] <<Come racconta la tua storia,
gli esseri umani furono divisi,
e adesso cercano di nuovo l'abbraccio che li unisca.
E' il nostro istinto.
Ma anche la ragione per cui
sopportiamo tutte le cose ardue e spiacevoli che accadono
nel corso di questa ricerca>>"
Paulo Coelho, "Undici minuti", Bompiani, 2003
(titolo originale "Onze minutos",
letteralmente così come tradotto nell'edizione italiana, 2003).
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