lunedì 23 aprile 2012

MAFIOSI FUORI DAL COMUNE

Con la sentenza di 1° grado emessa dal Gup di Milano Claudio Castelli il 20 giugno 2011 (con motivazioni depositate il 19 luglio seguente), Antonino Belnome - nato 40 anni fa a Giussano (Milano) e detenuto presso il carcere di Opera - è stato condannato a 11 anni e 6 mesi di reclusione per associazione mafiosa, omicidio premeditato, detenzione e porto in luogo pubblico di armi e ricettazione, il tutto commesso a San Vittore Olona e nel milanese allo scopo di agevolare l'attività della 'ndrangheta. Belnome, infatti, era uno dei capi e degli organizzatori della locale di Seregno e Giussano, le cui amministrazioni comunali si sono volute costituire come parti civili nel processo per chiedere un risarcimento danni al boss mafioso. Il giudice ha accolto pienamente tale richiesta, condannando l'imputato a risarcire l'"eclatante", quanto "rilevantissimo" danno d'immagine (quantificabile in sede civile, anche se Belnome ha dovuto da subito versare alle due casse comunali una provvisionale di 10.000 euro ciascuna) arrecato loro dall'operatività dell'organizzazione mafiosa nel proprio territorio e dal conseguente clamore mediatico che ciò aveva necessariamente suscitato. Ergo, un importante boss mafioso assassino è tenuto a risarcire le comunità di Seregno e Giussano per aver fatto sì che queste siano state associate alla presenza di associazioni criminali e al pericolo provocato dai conseguenti delitti commessi e potenziali. Non solo: Antonino Belnome deve anche rifondere ai due Comuni tutte le spese legali sostenute (2.500 euro l'uno).
Pertanto, le Amministrazioni di Seregno e Giussano non solo hanno svolto appieno il loro ruolo istituzionale - schierandosi apertamente contro le 'ndrine - ma ci hanno pure economicamente guadagnato, sottraendo il denaro a un boss malavitoso. Quindi la domanda non può che sorgere spontanea: perchè molti Comuni italiani non si costituiscono parte lesa nei procedimenti di mafia, dimostrando una preoccupante inettitudine (se non una piena complicità mafiosa) e rinunciando a mettere le mani in tasca ai delinquenti più efferati e pericolosi?
         

Nessun commento:

Posta un commento