IL PAESAGGIO PRIMA DI TUTTO
Come si risolve la contrapposizione tra la salvaguardia del paesaggio e la realizzazione di opere infrastrutturali? Secondo la prima sezione del Tar dell'Umbria (sentenza 1° marzo 2012, n. 67), la tutela paesaggistica rappresenta un interesse più alto, dunque prioritario.
La vicenda di cui si sono occupati i giudici amministrativi riguarda l'installazione nel territorio comunale di Perugia di un impianto di telecomunicazione per delocalizzare l'emittente Umbria Tv. Il 30 settembre 2009 il Comune - amministrato da una giunta di centrosinistra - aveva rilasciato l'autorizzazione paesaggistica e ambientale, ma due mesi e mezzo dopo, il 16 dicembre, la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici dell'Umbria l'aveva annullata perchè mancavano le valutazioni tecnico-giuridiche giustificative dell'opera e l'esplicitazione di forme e contenuti progettuali per la legittimità del progetto e la sua compatibilità con il paesaggio (non era nemmeno stata redatta la relazione paesaggistica). Inoltre, il traliccio teletrasmittente era troppo alto (35 metri), così da provocare un enorme impatto visivo in un'area di notevole valore panoramico. Secondo i magistrati, tale spropositata altezza pregiudica la percezione scenico-panoramica, dequalificando il paesaggio. D'altra parte, è lo stesso codice delle comunicazioni elettroniche - D.Lgs. 1° agosto 2003, n. 259 - a precisare all'art. 86 c. 4 che "restano ferme le disposizioni a tutela dei beni ambientali e culturali".
Il buon senso spesso non basta, bisogna ricorrere ai tribunali.
Per fortuna esistono.
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